ISI Sementi: con EVA Lettuce “costruiamo” la lattuga perfetta

L’attività di breeding sulle lattughe diventa alla portata di tutte le aziende sementiere e gli istituti di ricerca grazie al programma europeo EVA Lettuce (European Evaluation Network) del gruppo ECPGR (European Cooperative Programme for Plant Genetic Resources), lanciato nel 2019, con un finanziamento del governo tedesco.

Grazie agli sforzi dei ricercatori e degli 11 partner di 8 Paesi europei che costituiscono il network, al termine dell’attività congiunta, prevista per la fine del 2023, esisteranno nuovi strumenti molecolari affinché l’innovazione varietale, frutto dell’attività di breeding, avvenga in tempi più veloci e a costi più accessibili.

Ne parliamo con Massimiliano Beretta, direttore scientifico del progetto e direttore del reparto ricerca di ISI Sementi, uno dei partner che rappresenta l’Italia nel network europeo.

– Quali sono gli obiettivi del progetto?
“Gli obiettivi principali sono tre: valorizzare la variabilità genetica presente nelle accessioni custodite nelle banche di germoplasma, sviluppare strumenti innovativi liberamente accessibili nell’ambito della genomica della lattuga e, infine, creare un tavolo di lavoro comune che unisca le competenze della ricerca pubblica con gli interessi commerciali delle aziende sementiere. Fino ad ora, abbiamo lavorato in particolare su due tipologie di lattuga: la Batavia e la Iceberg. Abbiamo scelto la lattuga come specie centrale del progetto perché, oltre ad essere un prodotto ad altissimo valore aggiunto per la IV Gamma, è anche piuttosto difficile da studiare a causa della complessità del suo genoma”.

– A quali strumenti state lavorando?
“Innanzitutto, una piattaforma genomica costituita da un pannello di marcatori molecolari ad alta densità. Permetterà, in poche parole, di identificare le parti del genoma delle piante che sono responsabili di alcune resistenze genetiche o caratteri di interesse agronomico.  Piattaforme del genere, in realtà, esistono già ma sono usate in ambito di consorzi di ricerca molto più ampi e di difficile accesso. Noi siamo riusciti a realizzarne una pubblica e di libero accesso grazie al supporto dell’azienda IGA-Tech di Udine, specializzata in servizi di ricerca nel settore della genomica. In questo modo, ogni azienda sementiera potrà accedere al pannello per sviluppare più facilmente nuove varietà di lattuga che rispondano alle esigenze di mercato mentre gli enti pubblici lo utilizzeranno nei progetti di ricerca per migliorare le conoscenze scientifiche su questa specie”.

– Quali altri step prevede il lavoro di ricerca?
“Un grande lavoro di fenotipizzazione in campo. Le banche di germoplasma custodiscono varietà, ecotipi locali, landraces e specie selvatiche contenenti caratteri di interesse agronomico che devono essere ancora scoperti. Il gruppo EVA Lettuce ha selezionato oltre 200 accessioni dalle principali banche di germoplasma europee allo scopo di osservarle e valorizzarle. Le accessioni sono state coltivate in campi presenti in tutta Europa per riscoprire le loro caratteristiche, capire le loro unicità e adattabilità a diverse condizioni ambientali, e indagare a fondo la loro biodiversità. Alcuni dei caratteri identificati sono di alto valore anche per il mercato professionale del prossimo futuro.

– Ad esempio?
“Abbiamo identificato nuove fonti di resistenza alla bremia, o, ancora, osservato accessioni con bolting molto ritardato. Il bolting definisce la transizione dalla fase vegetativa a quella riproduttiva delle piante di lattuga. Quando ciò avviene, i cespi sviluppano molecole che rendono le foglie amare quindi non più appetibili, proprio perché avviano l’attività di riproduzione. Ritardare questa transizione fisiologica significa, per un produttore, ottenere maggiore resa produttiva, maggiore massa fogliare dei cespi e garantire un periodo di raccolta più esteso. Tre fattori che incidono in maniera significativa sulla qualità dei cespi quindi anche sul reddito”.

– Quando finirà il progetto e quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere?
“Finirà nel 2023, anche se stiamo già ipotizzando un prosieguo che coinvolge gli stessi partner privati, tra cui Gautier, Limagrain, Sativa Rheinau, Zollinger e ISI Sementi, che già partecipano al network. Entro quella data contiamo, comunque, di aver già concluso le analisi sul pannello di marcatori molecolari e le fenotipizzazioni delle 200 accessioni (varietà) ottenute dalle banche di germoplasma. Ora sono in corso delle analisi statistiche a cui sta lavorando il CREA di Pontecagnano e che hanno come oggetto la bioinformatica”.

– Di che si tratta?
“L’Istituto punta ad associare la variabilità fenotipica a quella genotipica attraverso l’uso dei marcatori identificati nello stesso percorso di ricerca. Siamo partiti da 80mila marcatori e l’obiettivo è individuare quali sono effettivamente utili all’attività di breeding. Con questo processo, in pratica, da una singola foglia di lattuga si potrà estrarre il DNA e ottenere informazioni sulla presenza o assenza di caratteri specifici, come ad esempio resistenze genetiche a fitopatologie o tolleranza al bolting. Un’attività che si potrà fare prima della semina successiva e quindi con grande risparmio di tempo rispetto a quello richiesto dalla selezione varietale tradizionale. Passiamo da mesi oggi necessari a osservare l’inizio del bolting alle 2 ore di analisi molecolare per avere l’informazione genetica richiesta. Questo significa, in poche parole, abbattere i tempi di breeding in maniera significativa quindi anche i costi”.

Mariangela Latella

Il 24 e 25 maggio scorsi si è tenuto a Salsomaggiore Terme (Parma) l’incontro dedicato al progetto EVA Lettuce  del gruppo ECPGR: nella foto di apertura, i partecipanti

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi ogni giorno
le più importanti notizie dal mondo dell’ortofrutta.

Grazie per esserti iscritto alla nostra newsletter!