Giuseppe Battagliola riparte dal vertical farming e lancia Kilometro Verde

Giuseppe Battagliola, fondatore de “La Linea Verde” e storico imprenditore nel panorama del settore ortofrutticolo della IV Gamma, guida una nuova iniziativa, Kilometro Verde, startup innovativa nell’ambito del vertical farming.

Bresciano DOC, Battagliola ha mosso i primi passi nel settore dell’ortofrutta a partire dal 1991, anno di fondazione dell’azienda di Manerbio. La naturale propensione verso l’innovazione e la consapevolezza dell’importanza strategica della diversificazione lo portano, nel 2021, a decidere di investire in una startup, Kilometro Verde Vertical Farms.

II vertical farming – sottolinea un comunicato aziendale – è la nuova frontiera dell’agricoltura: si parte dal concetto di coltura idroponica indoor, al chiuso, sviluppando superfici di coltivazione non in orizzontale ma in verticale per ottimizzare lo spazio. In queste strutture verticali viene adottata l’idroponica, grazie alla quale le piante crescono in una soluzione nutritiva. Un’idea innovativa che risponde all’esigenza di un maggior risparmio di suolo, soprattutto alla luce delle previsioni di FAO sulla diminuzione della terra coltivabile pro capite a livello globale, che nel 2050 si prevede ridotta a un terzo in comparazione al 1970.

Riguardo all’intero comparto idroponico, i dati parlano di un settore che svilupperà 19 miliardi di dollari a livello mondiale entro il 2027. Secondo la ricerca di Global Market Insights, “la dimensione del mercato dell’agricoltura verticale ha superato i 4,51 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede cresca con un tasso di crescita annuale composto del 23% nei prossimi cinque anni”. Va però sottolineato che i dati a disposizione non sono esclusivi del settore vertical farming, ma comprendono il più ampio mondo delle serre idroponiche ad alta tecnologia.

I vantaggi del vertical farming indoor sono molteplici. Consente di coltivare limitando esponenzialmente i consumi d’acqua e di ripristinare aree urbane riqualificando terreni e aree dismesse. Annulla le stagionalità e consente di coltivare per 365 giorni all’anno, rispondendo alle esigenze dettate dal cambiamento climatico.

Permette di ottenere una resa maggiore per metro quadro e un prodotto di qualità superiore, frutto della sola germinazione di semi non trattati, che generano piantine in un ambiente indoor, controllato in tutti i suoi parametri ambientali: dalla fonte luminosa alla ventilazione, dall’umidità ai delta termici fino alle basse emissioni di Co2. L’insalata che si ottiene, prosegue il comunicato stampa – è un prodotto più buono, più croccante, più saporito, incontaminato, pronto al consumo e con una shelf life più lunga, durante la quale la qualità del prodotto si mantiene costante.

Il vertical farming non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità, specialmente per quanto riguarda le fonti energetiche, colonna portante di questa attività. Kilometro Verde, consapevole di questo, ha in essere un accordo con un primario produttore/distributore di energia per la creazione di un campo solare di 10 Megawatt. La riduzione del carbon footprint è perseguita anche attraverso la mitigazione ambientale, il riciclo inteso nel suo concetto più ampio, per creare un’azienda basata sull’economia circolare.

L’obiettivo della fase di Ricerca e Sviluppo del progetto è stato quello di innescare, fin da subito, un percorso con degli obiettivi ben precisi riguardanti la futura produzione: distintività, bontà, sicurezza alimentare e un rapporto qualità prezzo consono, tali da potersi posizionare nel mercato di riferimento, la IV Gamma. La conseguenza di questa strategia palesa l’intenzione di non puntare a un piccolo segmento di mercato, ma a una fetta ben più ampia. Questo aspetto conduce al tema varietale: la scelta è stata sviluppata con una grande casa sementiera, partner strategico, con l’obiettivo di ottenere piante più adatte al nostro contesto, distintive e performanti.

Non ultimo per importanza è stato l’aspetto dell’ottimizzazione dei costi di gestione, che hanno coinvolto diverse specializzazioni, dall’agronomia all’engineering, alle tecnologie alimentari e al risparmio energetico in relazione anche ai sistemi di illuminazione.

La startup sarà un esempio virtuoso in piena filosofia “km zero”: tutto avviene all’interno, dalla semina fino alla busta.

“Coltura idroponica e vertical farm possiedono una serie di elementi valoriali e di ecosostenibilità unici, per questo si sposano perfettamente con la visione e i valori che ho coltivato durante tutta la mia vita. Con questo progetto, vogliamo posizionarci all’interno di una nuova categoria di prodotto”, afferma Giuseppe Battagliola. “Pur non essendo Il vertical farming una novità assoluta, c’è chi si è approcciato a questo nuovo tipo di agricoltura, dando principalmente priorità all’aspetto innovativo intrinseco piuttosto che all’essere customer oriented, come Kilometro Verde. L’attitudine a sperimentare è tipica di ogni imprenditore, la tendenza è quella di alzare l’asticella, ciò che mi caratterizza è dare valore al risultato, senza dimenticare mai di valorizzare l’unicità del percorso che mi ha portato a ottenerlo”.

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