IV Gamma a “crescita zero” dal pre-Covid, nei discount i dati peggiori

di Mirko Aldinucci

Il trend dei prezzi al dettaglio degli ultimi anni mostra, in modo inequivocabile, la difficoltà della IV Gamma di generare valore: in base ai dati presentati da Mario Schiano Lo Moriello di ISMEA nel convegno del 21 marzo “IV Gamma e Vertical Farming: l’innovazione cambia l’offerta in GDO”,  co-organizzato dalla nostra testata in collaborazione con la fiera Novel Farm di Pordenone, tra il 2019 e il 2023 la rucola pronta al consumo ha guadagnato poco più di un punto percentuale, nel confronto dei prezzi al dettaglio, mentre l’insalata è andata addirittura sotto, di mezzo punto. Tra il 2023 e il 2022 c’è stata una “ripresina”: +2,3% per le insalate, +1,7% per la rucola.

Tenendo conto dell’andamento dell’inflazione in questo quinquennio  (in cui spicca il +8,1% del 2022 e il +5,7% del 2023) è facile tirare le somme e capire perché tante aziende del settore, in tutta la filiera, sono in difficoltà.

La spesa, dal 2019, è rimasta pressoché stabile, attorno al miliardo di euro, mentre i volumi acquistati sono leggermente cresciuti fino al 2022 per poi flettere in modo lieve lo scorso anno: mentre quasi tutte le referenze food e no food aumentano di prezzo, insomma, la IV Gamma va in controtendenza, è anticiclica,

Stando ai dati Circana presentati nello stesso convegno da Claudio Mazzini, responsabili acquisti freschissimi di Coop Italia e vicepresidente dell’organismo interprofessionale Ortofrutta Italia, la IV Gamma cresce di quota e di valore solo nel canale supermercati; nel canale discount (il secondo per rilevanza) cala sia a volume (-1,3%) sia a valore (-0,5%). Doppio segno meno anche negli iper, lievissima flessione nel libero servizio piccolo (LSP).

Fonte: Circana Liquid Data

Secondo Mazzini sono proprio i supermercati “semplificati”, ossia i discount, i responsabili di una sindrome al ribasso che, partendo dalla riduzione del prezzo porta alla bassa qualità e alla conseguente perdita del valore: “Il canale che in questi anni maggiormente ha contribuito alla progressiva riduzione del valore, innescando per reazione una pericolosa spirale qualitativa, dal 2023 è anche il canale che peggio performa a volumi: oltre al danno la beffa”, la considerazione di Mazzini.

Conclusione: “Serve una revisione delle strategie di filiera per ridare valori e volumi uscendo dalla spirale basso prezzo – bassa qualità – basso valore che sta caratterizzando il comparto negli ultimi anni”.

mirko.aldinucci@freshcutnews.it

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