Rimbalza in questi giorni sul web, e trova evidenza anche sui motori di ricerca, un “attacco concentrico” alla frutta di IV Gamma: da Il Messaggero online ad alcune testate di cucina e del food fino a quelle salutiste, il tam tam denigratorio oscilla tra l’ovvio (“costa di più”) e l’assurdo (“è dannosa per l’organismo”). Senza fare riferimento ad evidenze scientifiche, studi o quant’altro. Articoli anonimi, probabilmente “acchiappaclic”, che al settore del fresh cut bene non fanno di sicuro.
“Con l’arrivo della bella stagione molti supermercati riempiono i frigoriferi di piccoli tupper di plastica monouso dove possiamo trovare frutta di ogni tipo già tagliata per il consumo”, fa presente ad esempio il sito latuadietapersonalizzata.it. “Negli ultimi anni c’è stata una crescente tendenza ad acquistare frutta tagliata nei supermercati per la sua comodità e praticità. Sebbene questa possa sembrare un’opzione utile, è importante essere consapevoli dei potenziali rischi associati al consumo di frutta tagliata sia per la propria salute ma anche per l’ambiente (a causa della grande quantità di plastica usata per il confezionamento)”.
“I frutti di grandi dimensioni come melone, anguria, ananas… sono i principali protagonisti nelle vaschette di frutta già tagliata che troviamo al supermercato… Questi prodotti sembrano vantaggiosi poiché si risparmia sul tempo necessario per prepararli”, aggiunge Il Messaggero. “Tuttavia, dietro questa facilitazione si nascondono aspetti negativi e lati oscuri che dovremmo considerare. Innanzitutto, l’imballaggio è inquinante. Per resistere diversi giorni sugli scaffali o nel frigorifero, questi prodotti sono confezionati in plastica, solitamente un vassoio di polistirolo o un cestino coperto da pellicola trasparente. La plastica è un materiale derivato dal petrolio che contribuisce all’inquinamento ambientale. Infine, c’è il problema del costo elevato. Acquistare frutta e verdura già pulita e confezionata comporta un aumento dei prezzi per il consumatore, poiché il lavoro di preparazione viene fatto da qualcun altro. Questi prodotti possono costare fino a tre volte di più rispetto a quelli interi e non confezionati”.
Rincara la dose Wine & Food: “La frutta già tagliata è spesso esposta all’aria per lungo tempo prima dell’acquisto. Ciò significa che può perdere parte delle sue proprietà nutritive e diventare meno fresca nel giro di poche ore. I batteri possono proliferare più facilmente sulla superficie della frutta già tagliata e aumentare il rischio di contaminazione alimentare”. “Comprare frutta già preparata, inoltre, comporta anche un aumento significativo dei costi rispetto alla stessa quantità di frutta intera non confezionata. Acquistando la versione intera si ottiene sicuramente maggior valore nutrizionale ed economico”.
Nel mirino anche il packaging: “I vassoi o i contenitori in cui viene confezionata sono spesso utilizzati ripetutamente senza essere correttamente igienizzati. Ciò significa che possono contenere residui di batteri o altri agenti patogeni della vecchia produzione di cibo”.
E non è finita: “Bisogna considerare anche la presenza delle sostanze chimiche utilizzate per conservare il prodotto fresco più a lungo. Oltre ad alterarne il gusto e l’aspetto estetico della frutta stessa, queste sostanze potrebbero avere un impatto negativo sulla nostra salute se consumate in grandi quantità nel tempo”.
Mirko Aldinucci
mirko.aldinucci@freshcutnews.it