di Mirko Aldinucci
Coop Italia con Kilometro Verde, Carrefour con Agricola Moderna, Conad con Zero Farms. La GDO prepara il futuro e “attutisce” la crisi d’identità e di valore della IV Gamma “tradizionale” mettendo in campo una serie di alleanze con realtà emergenti dell’agricoltura verticale, come è emerso dal convegno da noi organizzato giovedì 21 marzo insieme a Novel Farm in occasione della fiera che si svolge a Pordenone.
L’interessante tavola rotonda che ha portato al microfono protagonisti di primo piano della produzione e della distribuzione ha lanciato un messaggio preciso: il cambiamento è iniziato, ora si tratta di governare il nuovo che avanza sia nei campi – dove l’agricoltura di un tempo sta lasciando il passo all’automazione, all’engineering, a tecnologie sofisticate – sia nei punti vendita, dove lo spazio a scaffale non è illimitato e le insalate di ultima generazione presto “sgomiteranno” con baby leaf e mix “tradizionali”.
Trovare la quadra non sarà facile: l’obiettivo, come ci ha detto Claudio Mazzini di COOP, insegna che più di altre sta spingendo l’acceleratore su questo fronte è che “1+1 non faccia 2 ma 3”. Una bella sfida, quella di aumentare volumi e valore, in anni contrassegnati da consumi stagnanti e performance economiche al limite del deprimente.
Una sfida necessaria, però, anche per smarcarsi dalle logiche del low cost che hanno nel discount il principale interprete ma hanno “contaminato” anche altri, molti altri, attori della distribuzione.
I dati presentati da Mario Schiano di ISMEA nel convegno di giovedì parlano chiaro: nel 2019 il prezzo medio al dettaglio delle insalate in busta era di 7,12 al chilo; nel 2022, a fronte di una inflazione annua all’8,7%, è scesa a 6,79 euro, per poi risalire solo in minima parte la china nel 2023 (6,94 euro). Scarsa aggregazione e mancanza di distintività, costi in aumento, stanno facendo terreno bruciato attorno a molti attori di una filiera d’eccellenza. E’ il momento di voltare pagina.